Dopo due dischi e un’intensa attività live, i Vertical si ritrovano a fine 2014 con una lunga lista di brani accumulati. Alcuni di questi, per la prima volta, comprendono parti cantate. Da maggio 2015, alla Sauna Recording Studio di Andrea Cajelli, cominciano le registrazioni di Ubauba Cinema, per lo più su nastro e con tutta la band che suona nella stessa stanza. In cabina di regia, Martino Cuman. 14 i pezzi su bobina: verranno poi ridotti a 11. Il resto dell’anno è dedicato a sovraincisioni, postproduzione ed missaggio. Il mastering è affidato a Giovanni Versari e la lavorazione del disco si conclude a febbraio 2016. L’EP Alpha è un assaggio dell’album che verrà.
Un mantra ossessivo di sole due parole: Gravity / Family. Così si apre “Alpha”, brano che dà il titolo al nuovo EP dei Vertical, che anticipa l’album full lenght. Non c’è modo migliore per descrivere l’attuale stato di grazie della band che, se da una parte prosegue il suo personalissimo viaggio strumentale, fatto di splendide mini-suite a base di groove, psichedelia e soundtrack music, dall’altra si (ri)appropria dello strumento naturale per eccellenza, quello più primordiale ed autentico: la voce. Non cercate però un cantante in questi brani. La molteplicità dei timbri vocali usati (e dei filtri impiegati per alterarli) serve infatti a creare una voce di gruppo, una sorta di super-voce o non-voce a seconda del messaggio che la band veicola ad essa.
Gli altri strumenti, catturati su bobina senza alcun compromesso, conducono il gioco e interagiscono: ora selvaggi e multitematici, ora avvolgenti e dilatati, sempre suonati con perizia e naturalezza non comuni. Totalmente immersi in una sorta di psicanalisi del suono e solo apparentemente incuranti del mondo là fuori, i Vertical stanno cercando la loro “quarta via”.